La génesis del concepto de voluntad en Occidente

Un estudio desde las fuentes griegas y cristianas de Tomás de Aquino

Homines sunt voluntates. ¿Qué es la voluntad, qué significa querer? ¿Cuál es la relación entre voluntad y entendimiento? ¿Cómo se articulan la naturaleza y la libertad en el querer humano? ¿Tiene el amor una raíz volitiva? Son cuestiones cuya importancia antropológica y ética contrasta con la escasa atención que se les ha prestado; entre otras razones, por su dificultad y por una cierta tendencia «intelectualista» de nuestra tradición filosófica, que se ha ocupado mucho más de la dimensión intelectiva, haciendo que la voluntad aparezca como un tema oscuro y marginal. Este libro es una investigación histórico-sistemática sobre los orígenes y la historia del concepto de voluntad en la filosofía occidental, desde los griegos hasta Tomás de Aquino.

¿CÓMO CITAR ESTE LIBRO?

García-Valiño Abós, Javier. La génesis del concepto de voluntad en Occidente. EUNSA Ediciones Universidad de Navarra, 2019.

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También disponible en
Escritor
Colección
Pensamiento Medieval y Renacentista
Materia
Filosofía
Idioma
  • Castellano
EAN
9788431334383
ISBN
978-84-313-3438-3
Depósito legal
NA 2723-2019
Páginas
260
Ancho
17 cm
Alto
24 cm
Edición
1
Fecha publicación
20-11-2019

Reseñas

  • L'A. individua le fonti e la fortuna di Tommaso d'Aquino circa l'idea di volontà umana, anche in rapporto ai concetti di libertà e di amore. In particolare, sono esaminati gli ambiti della filosofia antica (capitolo I), della patristica (capitolo II) - con riferimento al contesto cristologico (dottrina del monotelismo) - e della Scolastica (capitolo III), con uno sguardo alla filosofia moderna e contemporanea (sezioni 3 e 4 dell'introduzione). L'A. innanzitutto sposa la tesi di H. Arendt, espressa in The Life of the Mind (San Diego, CA-New York-London 1978), secondo cui prima dell'avvento del cristianesimo non si trova la nozione di una facoltà spirituale corrispondente alla libertà, come la facoltà dell'intelletto che corrisponde alla verità. Dopo un'introduzione sul campo semantico del desiderio, della ricerca e dell'amore nella lingua greca, è rivolta speciale attenzione all'anima umana e all'eros in Platone (Repubblica, Fedone, Fedro, Timeo e in particolare il Simposio). Si passa poi ad Aristotele (soprattutto il De anima, l'Ethica Nicomachea e l'Ethica Eudemia), identificato come il filosofo che più si è avvicinato a individuare ed esprimere la «lacuna» teorizzata dalla Arendt, introducendo il concetto di proàiresis. La riflessione dell'A. si sposta su filosofi stoici - come Epitteto (Dissertationes ab Arriano digestae, Enchiridion) - e su Alessandro di Afrodisia (ad esempio il De fato o il De anima). Nella filosofia patristica il concetto di libera volontà è connesso a quello di male, come messo in luce da S. Bobzien. Si prende in particolare considerazione Agostino d'Ippona (soprattutto il De libero arbitrio, le Confessiones, il De trinitate), ritenuto da H. Arendt il primo filosofo della volontà. Dopo un approfondimento sull'influenza che l'Ipponate ebbe su Giovanni Duns Scoto (Quaestiones subtilissimae super libros Metaphysicorum Aristotelis), filosofo che teorizzò il nesso decisione-azione, sono presenti considerazioni su Giovanni Damasceno (in particolare sull'Expositio fidei orthodoxae). Nell'ambito della Scolastica, invece, si analizza la ricezione del Damasceno nell'Occidente latino (in particolare Pietro Lombardo Sententiae, Filippo il Cancelliere Summa de bono, la Summa Halensis, Giovanni de La Rochelle Tractatus de divisione multiplici potentiarum animae e Summa de anima, Bonaventura da Bagnoregio Commentaria in quattuor libros Sententiarum, Alberto Magno De anima) e il concetto di volontà in Tommaso d'Aquino (come riscontrato in particolare nella Summa theologiae e nello Scriptum super Sententiis) che, nell'ambito della voluntas come atto, distingue tra voluntas ut natura e voluntas ut ratio. Vengono citati anche autori della Scolastica spagnola, come Domingo Báñez (Comentarios inéditos a la Prima Secundae de Santo Tomás) e Luis de Molina (Concordia liberi arbitrii cum gratiae donis, divina praescientia, providentia, praedestinatione et reprobatione, ad nonnullos primae partis D. Thomae articulos). Nell'introduzione, l'A. menziona anche pensatori successivi (tra cui Cartesio, Spinoza, Kant, Hegel, J. Ortega y Gasset, A. Schopenhauer, F. Nietzsche, V.E. Frankl) e critici contemporanei (come G. Ryle). (Lucia Lombardi). 

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